Non poteva concludersi diversamente il mese di Maggio dedicato alla preghiera intensa del santo rosario della Beata Vergine Maria. La scelta di Maggio come mese di Maria la dobbiamo a diversi fattori: per citarne alcuna, ricordiamo innanzitutto che Maggio è il mese in cui la natura torna a fiorire, il che giustifica quelle rose che i fedeli depongono sempre intorno alla statua. Non a caso si parla di rosario, o ancora corona del rosario. Dobbiamo particolarmente questa dedica a padre Annibale Dionisi sacerdote gesuita che invitava tutti a pregare Maria anche nei luoghi quotidiani, nell’ordinario non necessariamente in chiesa per santificare quel luogo e regolare le nostre azioni come fatte sotto gli occhi purissimi della Santissima Vergine1. Come non ricordare l’insegnamento di Papa Paolo VI, che definiva Maggio come “il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia e durante il quale si indicono alla Beata dIpAlAs76

Vergine Maria suppliche2”. Da qui possiamo capire perché Maggio è dedicato Maria.

Nella festa della Visitazione della Vergine alla sua cugina Elisabetta, i fedeli si sono ritrovati come preannunciato in piazza Perugia (Tracino) alle ore 21 per la fiaccolata molto cara alla pietà popolare. Aiutati dalla brezza della sera in questa bellissima località, si è avviata per le vie della Contrada con pia devozione portando la statua della Madonna. A spianare la strada dopo la Polizia Municipale, erano due chierichetti e un gruppetto dei “picciotti”. Man mano che si andava avanti, il corteo si ingigantiva per l’inserzione dei fedeli che aspettavano chi all’incrocio, chi davanti alla propria casa. Candele ascese e squilli di tromba, si camminava con ritmo regolare verso la chiesa parrocchiale San Francesco (Khamma) pregando i misteri della luce del santo Rosario.

Durante tutto il mese si è visto la statua della Vergine peregrinare in diverse famiglie, dove stazionava per qualche giorni, e le preghiere d’intercessione attraverso il santo Rosario erano elevate a nostro favore. A chi non ha ancora interiorizzato la potenza e l’importanza di questa preghiera, può che sembrare noiosa e ripetitiva e quindi inutile a fare. È vero se si prega con distrazione e in fretta, senza meditare o pensare a quello che si dice risulta proprio cosi. Ed è a giusto titolo che Giovanni Paolo II, riprendendo Palo VI disse che senza contemplazione, il Rosario è corpo senza anima, e la sua recita rischia di divenire meccanica ripetizione di formule e di contraddire all’ammonimento di Gesù: «Quando pregate, non siate ciarlieri come i pagani, che credono di essere esauditi in ragione della loro loquacità» (Mt 6, 7) 3.

Dio stesso ci chiede di onorare il nostro padre e la nostra madre. Maria essendo nostra Madre, merita tutti gli onori possibili. Da qui, la nostra gratitudine a coloro che hanno accolto questa iniziativa diventata ormai una tradizione, cioè accogliendo la statua della Vergine in casa propria e agli accompagnatori. La conclusione del mese mariano non mette fine alla preghiera del Rosario bensì, ci dà motivazioni ulteriori per invocare senza stancarci Colei che è detta “piena di grazia” e che anche la nostra generazione chiama Beata. Se vogliamo essere veri cristiani, dobbiamo essere mariani.

Don Paul, Cpps.