Dopo gli incontri assembleari nelle chiese dell’sola e aver condiviso con la comunità il percorso di studi e riflessioni finora fatto dal comitato “Pantelleria Vuole Nascere” per la riapertura del Punto Nascita e in generale per la garanzia del Diritto alla Salute di tutti i panteschi.

In rete con gli altri comitati della Sicilia di Castelvetrano, Lipari, Giarre, Piazza Armerina, Partinico, Leonforte si decide che, a partire da domenica 18 ottobre, si inizierà la raccolta schede elettorali. Un tavolino e un’urna saranno posizionati davanti le chiese e sia prima che dopo le celebrazioni sarà possibile manifestare il proprio dissenso verso una politica aziendale e regionale scellerata, che prevede tagli piuttosto che erogare servizi, a discapito di territori già geograficamente disagiati, con la consegna delle schede elettorale. In data da concordare, insieme al Coordinamento dei Comitati, il totale delle schede consegnate saranno spedite al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il Vescovo: ”Sono al vostro fianco e   sarò’ in prima fila anche nella protesta concreta’’

MONS. MOGAVERO ACCOGLIE ED ASCOLTA IL COMITATO ”PANTELLERIA VUOLE NASCERE’’

“Per il nostro Vescovo non siamo invisibili – hanno dichiarato le mamme del Comitato Pantelleria Vuole Nascere – ha accolto la nostra sofferenza e i disagi di una intera comunità, ha aperto le porte delle chiese dandoci la possibilità di spiegare il lavoro che abbiamo fatto in oltre sette mesi di ricerca e 50 giorni di presidio ma soprattutto ci ha ascoltato, confermando la vicinanza ed il sostegno più volte manifestati anche in passato nei confronti di una azione civica composta, condotta per il bene comune.” Monsignor Domenico Mogavero ha partecipato, infatti, all’incontro organizzato dal Comitato nella Chiesa Madre S.S. Salvatore di Pantelleria per spiegare le ragioni della battaglia in atto da mesi a difesa del diritto alla salute dei panteschi e ha condiviso l’azione di sensibilizzazione e di informazione che il Comitato sta portando avanti d a mesi. 

Durante l’incontro è stata presentata una sintetica ricostruzione del funzionamento del Punto Nascita di Pantelleria tra l’alternarsi di aperture e di chiusure ed è stata focalizzata l’attenzione sull’ultima deroga che ne ha permesso il funzionamento fino al 31 dicembre scorso oltre che sulle motivazioni che ne hanno decretato la sospensione. Tutti documenti ufficiali: decreti ministeriali e regionali, atti aziendali, verbali, ricorsi al TAR, relazioni, contro relazioni, lettere istituzionali e così via.  Ora si tratta di capire chi avrebbe dovuto agire per superare le carenze strutturali e strumentali, oltre che la mancanza di personale, per poter garantire il funzionamento in sicurezza del Punto Nascita.

Quali passaggi non sono stati fatti e perché? Quali costi si dovevano affrontare e chi li avrebbe dovuti finanziare? Quali strategie attivare per rendere possibili il reclutamento del personale necessario? In tutta questa confusione e rimpallo di ruoli e competenze possiamo ribadire i diritti  inconfutabili e sanciti dalle leggi vigenti: Pantelleria è zona disagiata e quindi ha diritto alla deroga per il funzionamento del Punto Nascita pur non raggiungendo il numero dei 500 parti l’anno, si possono espletare i parti fisiologici e quelli a basso rischio a fronte del mantenimento di determinati livelli di sicurezza legati a precisi parametri di personale e struttura ospedaliera. I controlli sono fatti annualmente dagli organi regionali e ogni due anni da quelli nazionali, e se non vengono fatti gli adeguamenti necessari la deroga v iene sospesa… ma il rimedio è sempre possibile. Ciascuno faccia quindi la propria parte e si prevedano mirate postazioni di bilancio, bandi e concorsi incentivanti per il personale, considerato che Pantelleria è appunto zona disagiata e lontana dalla terraferma. 

“Sono al vostro fianco, ha dichiarato il Vescovo Mogavero – e sarò in prima fila anche nella protesta concreta, perchè la protesta  non è un peccato, è un diritto, purché non si trascenda. Noi combattiamo tutti il nemico invisibile della burocrazia e dobbiamo trovare gli strumenti adatti. Avevo appreso attraverso il giornale alcuni  passaggi della vicenda legata alla chiusura del Punto Nascita ed ero rimasto allibito davanti alle posizioni dell’ASP, dell’Assessorato e del Ministero rispetto al rimpallo di ruoli e competenze, ora apprendo che il meccanismo si è inceppato perché non ci sono i giusti passaggi di trasmissione. Sono contento che ci abbiate chiesto le Chiese per gli incontri con la popolazione e le ho concesse ben volentier i, mi sarei aspettato però la presenza di più persone perché il problema che si sta affrontando non è solo delle madri ma anche dei padri. Inoltre mi fa piacere apprendere che vi stiate preoccupando non solo del Punto Nascita ma anche di altre criticità che riguardano servizi di diagnostica e di screening a favore di tutta la comunità. E’ tempo ora di proposte concrete, si deve chiedere un confronto più ampio. Abbiamo un nuovo commissario, una persona molto capace, dinamica e di grande esperienza che sicuramente saprà affrontare le problematiche. Interesserò anche il Signor Prefetto al quale avete già scritto e con il quale ho un rapporto familiare. Le risposte non possono mancare. Noi ci siamo.”  

Il Vescovo ha poi riconfermato la disponibilità a concedere l’uso delle proprie strutture per il confronto esteso e la disponibilità a supportare anche concretamente  eventuali acquisti di strumenti che possono servire a rimediare alle carenze che sono state evidenziate nel reparto ospedaliero, considerate le regole di amministrazione più snelle, proprie della Curia. Ha sollecitato quindi il Comitato a farsi sentire attraverso i nostri sacerdoti e Don Vincenzo che erano presenti la sera dell’incontro.

Monsignor Mogavero ha incoraggiato a continuare uniti la battaglia per rivendicare i diritti sacrosanti alla salute per tutti i cittadini al fine di ottenere a Pantelleria gli stessi servizi sanitari disponibili sulla terraferma. Un percorso da fare con determinazione, ha detto, facendo sentire bene la propria voce e ben vengano forme diverse di protesta alle quali Vescovo e sacerdoti parteciperanno in prima fila. Non ha mancato, infine, di richiamare tutta la comunità, le istituzioni e la politica a svolgere in pienezza i propri ruoli per i bene comune.

Questo chiedevano le mamme del Comitato e i cittadini del Presidio davanti all’Ospedale “B. Nagar”, diventato poi itinerante nelle contrade: essere ascoltati, condividere percorsi di riflessioni e impostare azioni comuni di risoluzione pacifica delle criticità. Il Comitato sta pubblicizzando un comunicato per informare delle prossime azioni che verranno messe in atto, comunicato che è stato letto anche al termine della funzione religiosa che il Vescovo ha presieduto ieri in occasione della festa patronale di San Fortunato. 

“Grazie Monsignore, grazie della condivisione, grazie dell’ascolto, grazie dell’accoglienza che manifesta tutta la tenerezza e la considerazione del Buon Pastore verso la sua comunità”.

Giovanna Ferlucci Cornado