Giubileo sacerdotale di Mons. Domenico Mogavero

12 luglio 1970 – 12 luglio 2020

Domenica 2 agosto il Vescovo presiederà l’eucaristia nella sua amata Pantelleria alle ore 19.00 in Chiesa Madre per rendere grazie al Signore insieme con tutto il popolo di questi 50 anni trascorsi al servizio di Dio e della Chiesa.

Per un presbitero fare memoria del giorno in cui ha ricevuto, per l’imposizione delle mani del suo vescovo, il sacramento dell’ordine significa affrontare i ricordi, le emozioni e i molti volti che hanno abitato quel giorno, tanto da confondersi fino alle lacrime. Tra tutti emergono anzitutto quelli dei propri genitori nei confronti dei quali si sente un particolare debito di gratitudine per la vita e l’amore ricevuti che lo hanno preparato in modo impareggiabile a donare anche lui la propria vita con amore alla Chiesa ed al mondo. Insieme a queste luci che si riaccendono dal passato, si approfondisce la consapevolezza di un ministero che è più grande di lui, che hasi riaccendono dal passato, si approfondisce la consapevolezza di un ministero che è più grande di lui, che ha ricevuto senza alcun merito ma solo per grazia e misericordia divina, e che lo ha reso ad immagine del Cristo servo della Parola e strumento di santificazione per tutto il popolo attra verso la celebrazione dei sacramenti.

Il 12 luglio 2020, nel 50° anniversario di quel giorno benedetto, don Domenico Mogavero si è trovato circondato da alcuni parenti ed amici di quel tempo, ma soprattutto da nuovi fratelli e sorelle, figli e figlie di questa Chiesa di Mazara del Vallo a cui il Signore lo ha mandato come Vescovo 13 anni fa. Chi lo avvicina per un saluto, chi prega per lui, chi si rende presente nel modo possibile in questo tempo di pandemia, percepisce la densità dei pensieri che si affastellano nella sua mente e delle emozioni che commuovono il suo cuore. Dopo gli anni di ministero vissuti a favore della Chiesa Palermitana e della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, ha dato il suo lungo e competente contributo al servizio della Conferenza Episcopale Italiana, per arrivare nella nostra Chiesa mazarese ancora ricco della deter minazione e della sua voglia di fare, che lo ha visto, instancabile, presente dove fosse richiesta il suo intervento. In questi anni trascorsi con noi, alcune peculiari idee pastorali che Mons. Mogavero aveva sempre custodito dentro di sé, nel suo cuore, hanno preso forma ministeriale nel desiderio di dare volto anche al vivere quotidiano della Chiesa. Ne vorrei ricordare alcune.

Per prima la valorizzazione convinta e sincera della vocazione laicale nella Chiesa diocesana, chiamando alcuni a collaborare direttamente al suo governo pastorale affidando uffici e responsabilità, ascoltando ed incontrando tutti, consapevole che il sacerdozio comune, regale e profetico, non è solo argomento accademico da sciorinare nelle omelie.

In secondo luogo l’attenzione al modo sociale e politico che si è tradotto effettivamente nel tentativo di stabilire con tutte le istituzioni del territorio un dialogo franco e costruttivo. Questo aspetto del suo ministero è determinato da una visione della comunità ecclesiale concepita non come a sé stante, ma come parte di un tutto, anzi, piccolo resto che, come il lievito, può trasformare l’intera società se vive integrata al suo interno e se accetta di non preoccuparsi più dei numeri ma di custodire la qualità della sua fede.

Infine altro orizzonte del suo ministero episcopale è stato il Mediterraneo, inteso come vocazione, al contempo naturale e divina della nostra Chiesa affacciata sulle sponde meridionali dell’Europa di fronte l’Africa, a farsi carico, nei modi possibili, di percorsi di riflessione e di incontro con le culture ed i popoli che si affacciano sul mare e che attraverso di esso ci raggiungono e ci chiedono ospitalità.

Ecco perché quando si incominciò a pensare ad un dono da fare al Vescovo in occasione del suo Giubileo sacerdotale, emerse quasi subito quell’idea che poi ha preso corpo nel Centro per l’integrazione e la cittadinanza interculturale «Operatori di pace», un dono al Vescovo ma anche alla sua Chiesa, che così «intende porre un seme di speranza e di carità, che diventi parola incarnata e segno concreto del regno di Dio che avviene tra tutti gli uomini di buona volontà» e in particolar modo tra «i giovani europei e quelli provenienti dall’Africa, continente di giovani, sia maghrebina che sub sahariana” che abitano il nostro territorio, favorendo l’avvio di processi interculturali di scambi e di riflessio ni, sociali, politiche, economiche e religiose…»: per una cultura della pace.

Don Vincenzo Greco **********

Prima della celebrazione della Santa Messa verrà inaugurata dal Vescovo Mons. Mogavero la bellissima vetrata artistica realizzata dal Maestro Michele Cossyro.

Domani i dettagli della preziosa opera d’arte collocataalla finestra della Chiesa Madre quale dono per il Giubileo sacerdotale del Vescovo. Un dono offerto da un pantesco devoto che ogni volt a, dopo gli echi del successo oltremare, torna ad assaporare il profumo della terra natia.

page3image46471680
S.E il Vescovo Domenico Mogavero