lL Natale ci ricorda che Dio ci ama e che vuole stare con noi. Per questo Gesù è nato, si è fatto piccolo, è vissuto in una famiglia con Maria e Giuseppe, e continua ad essere presente al nostro fianco e in ciascuno di noi: perché ci ama, ci è amico. Questo è un dono stupendo. E ne porta con sé un altro: che anche noi possiamo amarci gli uni gli altri come fratelli. Quanto bisogno ne abbiamo oggi! Tanti popoli, tanti ragazzi soffrono a causa della guerra!
Venendo qui, voi avete voluto ricordare, con il simbolo delle stelle, i vostri coetanei che sono morti in questi mesi a causa dei combattimenti, e che come piccole luci ci guardano dal cielo. Sapete quanti bambini sono morti a Gaza in questa ultima guerra? Più di tremila. È incredibile, ma è la realtà. E in Ucraina sono più di cinquecento, e nello Yemen, in anni di guerra, sono migliaia. Il loro ricordo ci invita ad essere a nostra volta luci per il mondo, per toccare il cuore di tante persone, specialmente di chi può fermare il turbine della violenza. Amare Dio e amarci tra noi: solo così il mondo ritroverà la luce e la pace di cui ha bisogno, come cantavano gli angeli a Betlemme (cfr Lc 2,14). Amare Dio e gli altri: in famiglia, in parrocchia, a scuola e lungo le strade che percorrete ogni giorno, per aiutare tutti a credere che è ancora possibile cambiare rotta, scegliere la vita e tornare a sperare.
E un ultimo pensiero vorrei dedicarlo a un terzo amore: primo, amare Dio; secondo amare gli altri; terzo amare il creato. Ci aiuta a capire che Dio ci chiama a riconoscere e rispettare la bellezza che ci circonda, nella natura e nelle persone, e così a crescere nella condivisione e nella fraternità. Vivete con impegno questo percorso: anch’esso contiene un messaggio di speranza.
Gli auguri di papa Francesco ai ragazzi di azione cattolica 15 dicembre 2023