LO SPIRITO SANTO
MEDICINA PER LA NOSTRA “ORFANEZZA”

 

Nel dono dello Spirito Santo culmina la missione di Gesù, quella di riallacciare la nostra relazione con il Padre, rovinata dal peccato, «toglierci dalla condizione di orfani e restituirci a quella di figli».

«La paternità di Dio si riattiva in noi grazie all’opera redentrice di Cristo e al dono dello Spirito Santo», spiega Francesco. «Tutta l’opera della salvezza è un’opera di rigenerazione, nella quale la paternità di Dio, mediante il dono del Figlio e dello Spirito, ci libera dall’orfanezza in cui siamo caduti. Anche nel nostro tempo si riscontrano diversi segni di questa nostra condizione di orfani: quella solitudine interiore che sentiamo anche in mezzo alla folla e che a volte può diventare tristezza esistenziale; quella presunta autonomia da Dio, che si accompagna ad una certa nostalgia della sua vicinanza; quel diffuso analfabetismo spirituale per cui ci ritroviamo incapaci di pregare; quella difficoltà a sentire vera e reale la vita eterna, come pienezza di comunione che germoglia qui e sboccia oltre la morte; quella fatica a riconoscere l’altro come fratello, in quanto figlio dello stesso Padre; e altri segni simili».

Ma siamo figli e questa è la nostra «vocazione originaria, è ciò per cui siamo fatti, il nostro più profondo “dna”, che però è stato rovinato e per essere ripristinato ha richiesto il sacrificio del Figlio Unigenito. Dall’immenso dono d’amore che è la morte di Gesù sulla croce, è scaturita per tutta l’umanità, come un’immensa cascata di grazia, l’effusione dello Spirito Santo. Chi si immerge con fede in questo mistero di rigenerazione rinasce alla pienezza della vita filiale. “Non vi lascerò orfani”». E ogni festa di Pentecoste rimanda alla presenza di Maria. «La Madre di Gesù è in mezzo alla comunità dei discepoli radunata in preghiera: è memoria vivente del Figlio e invocazione vivente dello Spirito Santo. E’ la Madre della Chiesa», ricorda Bergoglio. Chiedendo la sua intercessione «in modo particolare tutti i cristiani, le famiglie e le comunità che in questo momento hanno più bisogno della forza dello Spirito Paraclito, Difensore e Consolatore, Spirito di verità, di libertà e di pace».

Con lo Spirito Santo, entriamo «in una nuova dinamica di fraternità. Mediante il Fratello universale, che è Gesù, possiamo relazionarci agli altri in modo nuovo, non più come orfani, ma come figli dello stesso Padre buono e misericordioso. E questo cambia tutto! Possiamo guardarci come fratelli, e le nostre differenze non fanno che moltiplicare la gioia e la meraviglia di appartenere a quest’unica paternità e fraternità».

“Vieni Spirito della fede e insegnaci a credere fermamente nell’amore di Dio e nella possibilità di vivere come suoi figli”. ( Papa Francesco 2016)