Suor Faustina Kowalska Apostola della Divina Misericordia
L’Immagine, la festa, la coroncina, l’ora santa: le forme del culto alla Divina Misericordia
La prima forma del culto della Divina Misericordia si esprime nella venerazione dell’Immagine di Gesù Misericordioso. Gesù chiede la venerazione pubblica di questa Immagine nelle Chiese di tutto il mondo. Questa venerazione deve essere solenne nel giorno della Misericordia e cioè nella prima Domenica dopo Pasqua. Il ruolo dell’Immagine è duplice: 1) Essa serve sia a Gesù sia agli uomini. Per Gesù l’Immagine è uno strumento attraverso il quale distribuisce la sua Grazia. Agli uomini l’Immagine serve come un recipiente con il quale attingono la Grazia dalla fonte della Misericordia (Quaderni di Suor Faustina, Parte I, n. 138). 2) L’Immagine è un segno che ricorda agli uomini la richiesta di compiere atti di misericordia o attraverso l’azione, o attraverso la parola, o attraverso la preghiera (Quaderni… , II, 162). Non dimentichiamo che la venerazione dell’Immagine senza la fiducia nella Divina Misericordia e la pratica di questa virtù non è adorazione della Divina Misericordia. Se veneriamo l’Immagine pieni di fiducia otteniamo da Gesù che la Sua Misericordia non soltanto ci salverà dalla perdizione eterna ma, come ha promesso Gesù, si occuperà dei nostri problemi puramente terreni, come se fossero i suoi. In breve, la promessa legata all’autentica venerazione dell’Immagine riguarda il progresso sulla strada della santità, la buona morte e la salvezza eterna.
La festa della Divina Misericordia
La seconda forma del culto della Divina Misericordia riguarda la festa della Divina Misericordia. Essa occupa nel Diario di Suor Faustina un posto centrale. Infatti Gesù già nella prima rivelazione ha fatto conoscere a Faustina la sua volontà di istituire questa festa e di celebrarla la prima Domenica dopo Pasqua. La scelta di questa Domenica indica chiaramente che nei piani di Dio esiste uno stretto legame tra il mistero pasquale della Redenzione e questa festa dedicata a far capire l’aspetto della Misericordia compreso nel mistero della nostra Redenzione. Gesù richiede che questa festa sia preceduta dalla Novena che consiste nella recita della Coroncina alla Misericordia. Il Signore acclude a questa Novena la promessa: “Durante questa novena elargirò alle anime grazie di ogni genere” (Quaderni…, II, 197). Gesù chiede che durante la Festa della Misericordia venga solennemente benedetta I’Immagine che rappresenta la stessa Divina Misericordia e chiede la venerazione pubblica di tale Immagine in quel giorno. Oltre a questo, il Signore vuole che i sacerdoti in quel giorno parlino nell’omelia della Divina Misericordia e dimostrino alle anime l’inconcepibile Misericordia di Gesù nella sua Passione e in tutta l’opera della Redenzione. La Festa della Divina Misericordia, secondo l’intenzione di Gesù, deve essere il giorno di riparazione e di rifugio per tutte le anime e specialmente per quelle dei poveri peccatori. In questo giorno, infatti, l’immensa generosità di Gesù si spande completamente sulle anime infondendo grazie di ogni genere e grado, senza alcun limite, anche le più impensabili. Ne è la prova la grazia particolarissima che Gesù ha legato alla festa della Misericordia. Essa consiste nella totale remissione dei peccati che non sono stati ancora rimessi e di tutte le pene derivanti da questi peccati. La grandezza di questa grazia è in grado di ravvivare in noi la fiducia illimitata che Gesù desidera offrirci in questa giornata della Misericordia. La peculiarità della festa della Divina Misericordia che la distingue da tutte le altre feste e da tutte le altre forme di culto sta: 1) Nell’universalità dell’offerta di Dio a tutti gli uomini, anche a quelli che fino a questo momento non hanno mai praticato il culto alla Divina Misericordia e cioè anche i peccatori che si sono convertiti. Essi sono chiamati a partecipare a tutte le grazie che Gesù ha promesso di elargire il giorno della Festa.