Colore | Uso obbligatorio | Uso facoltativo
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Verde |
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Viola |
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Rosa |
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Bianco |
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Oro |
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Rosso |
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Nero |
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Azzurro |
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Nei giorni più solenni possono essere utilizzati paramenti sacri più preziosi, anche se non sono del colore del giorno. Tali paramenti possono, ad esempio, essere costituiti da tessuto d’oro o d’argento. Inoltre, le Conferenze Episcopali possono però stabilire e proporre alla Sede Apostolica adattamenti conformi alle necessità e alla cultura dei singoli popoli.[4]
Le Messe rituali si celebrano con il colore ad esse proprio, oppure con colore bianco o festivo. Le Messe per varie necessità con il colore proprio del giorno o del tempo, oppure con colore viola se hanno carattere penitenziale. Le Messe votive si celebrano con il colore adatto alla Messa che si celebra o anche con il colore proprio del giorno o del tempo.[5]
Pre riforma liturgica (oggi “forma straordinaria”)
Il Messale Romano, come rivisto da Papa Giovanni XXIII nel 1962, è stato autorizzato come normativo per l’uso nella forma straordinaria del rito romano da papa Benedetto XVI nel 2007 con il motu proprio intitolato Summorum Pontificum. La revisione del Messale di Papa Giovanni XXIII, ultima versione ufficiale del Messale Romano di San Pio V del 1570, incorpora i cambiamenti che aveva fatto con il motu proprio Rubricarum instructum il 29 luglio 1960.[6] Quelle che seguono sono le differenze tra queste regole per i colori liturgici e le regole successive:
Colore | Uso (1920-1955) | Uso (1955-1960) | Uso (1960-1969) |
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Viola |
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Rosa |
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Bianco |
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Rosso |
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Nero |
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