Carissimi,

Alla diletta comunità ecclesiale di Pantelleria

all’inizio dell’Avvento, con il cuore colmo di gratitudine al Signore per la bella esperienza della mia prima visita pastorale alle vostre comunità parrocchiali, sono lieto di farvi giungere il mio messaggio augurale per questo tempo di attesa vigile e premurosa. Un tempo per riscoprire l’essenziale della fede: l’ascolto del Vangelo e per capire ‘dove’ Dio si rende presente e ci vuole condurre.

Innanzitutto grazie per l’entusiasmo e lo spirito di fede con cui mi avete accolto, che mi hanno dato la certezza che non si è trattato di una visita formale, ma di un incontro di famiglia tra il pastore e la sua gente.

Il mio ricordo orante va a quegli anziani e ai malati che non ho potuto incontrare, sentitevi accompagnati dal mio affetto e dalla mia preghiera.

Sono rimasto edificato dall’attenzione che tutta la comunità riserva ai piccoli, ai fragili e alle membra più sofferenti. Ho compreso fin dal mattino, nel colloquio cordiale e ricco di contenuti che abbiamo avuto nell’aula consiliare con tutte le istituzioni isolane, per il quale sono molto grato, che l’anello più debole della società pantesca è costituito paradossalmente dai giovani, che si sentono oppressi dalla noia e privati di ogni speranza per il futuro.

Sono contento di aver trovato una comunità viva, dalla fede matura: ragazzi desiderosi di conoscere Gesù e imparare da Lui; giovani pensosi e ben motivati; adulti disponibili a testimoniare l’amore del Signore; anziani pronti a consegnare una fede semplice e genuina; famiglie che tendono ad essere piccole Chiese domestiche; ammalati predisposti ad offrire le loro sofferenze al Signore per il bene della Chiesa.

Ringrazio il Signore che nel tempo vi ha concesso ottime guide spirituali, ringrazio gli Oblati di Maria Vergine che con discernimento vi hanno consegnato una fede adulta ed ancorata al Vangelo, i presbiteri diocesani che si sono succeduti, che vi hanno consegnato una Chiesa che si fa discepola prima che maestra, e i padri della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, del vicariato indiano, don Ramesh, don David e don Melchior, che da qualche anno con generosità e impegno si spendono per il servizio al popolo di Dio.

La mia gratitudine va ancora al carissimo don Vincenzo Greco che coordina la pastorale ed il servizio ecclesiale all’intera isola, ma anche a don Giacinto Leone che periodicamente segue gli scout come assistente spirituale e i fidanzati con le catechesi in preparazione al matrimonio.

Grazie al carissimo don Vito Impellizzeri che da vero pantesco ama questa isola, la serve con passione e si rende presente ogni qualvolta il ministero di docente alla Facoltà Teologica di Sicilia a Palermo glielo permette.

Il mio grazie va anche alle care Suore delle Poverelle dell’Istituto Palazzolo che con tanta dedizione si spendono a favore dei bambini e delle famiglie, curano la catechesi, vivono l’accoglienza e la vicinanza in modo particolare agli anziani più soli. Grazie per avere scelto di servire con continuità e con predilezione la comunità di Pantelleria.

Grazie alla delegazione che mi ha accompagnato, facendo respirare la diocesanità, i carissimi don Giuseppe Ponte e don Nicola Altaserse.

Carissimi, i nostri ragazzi e i nostri giovani hanno bisogno di incontrare solidi punti di riferimento, che sappiano indicare con l’esempio la via da seguire e i valori da incarnare. Durante l’assemblea pastorale, ben condotta, ho ascoltato con attenzione i vostri bisogni, ho avvertito l’urgenza di un discernimento per una pastorale più armoniosa e incarnata, ho sentito la necessità di armonizzare le tante risorse per lavorare insieme a servizio del Regno, ho accolto quanto mi avete consegnato per farne oggetto di riflessione insieme al Consiglio Presbiterale. C’è bisogno di superare questo senso di provvisorietà e di isolamento.

Infine la mia gratitudine va a tutte le associazioni e i gruppi ecclesiali, a quanti in vario modo non si stancano di testimoniare l’amore del Signore impegnandosi nella Chiesa e nella storia. “Carissimi” non è per me un semplice modo di dire, una semplice formula, ma “mi state veramente a cuore” e dobbiamo avere “cuore gli uni per gli altri”. Per questo “camminiamo insieme”, avviamo processi di discernimento e stili di vita sempre più evangelici.

Maria che noi a Pantelleria invochiamo con il dolce titolo di Madonna della Margana ci insegni a custodire la Parola, ci indichi la meta, ci aiuti a restare uniti e ad essere docili allo Spirito Santo.

A tutti giunga il mio saluto affettuoso e cordiale, il mi abbraccio paterno e la mia benedizione nel Signore che viene.

Mons. Angelo Giurdanella ,Vescovo