Finalmente! Cosi si poteva udire dalla bocca dei boy Scout. Dopo quasi un anno e diversi rinvii della partenza, soprattutto a causa delle cattive condizioni meteorologiche, i nostri ragazzi sono alla fine riusciti a realizzare un’uscita fuori dall’Isola. Erano desiderosi di fare quest’esperienza che gli permetterà di arricchire il loro cammino, percorrendo sentieri diversi insieme ad altri Scout lontani dal proprio territorio. Si sono ritrovati stamattina sul sagrato della chiesa madre intorno alle ore 10.00, accompagnati dai rispettivi genitori. Non è mancato qui il tradizionale rito: il quadrato al quale seguiva l’esortazione del sacerdote. Questa partenza s’inserisce nel protocollo di preparazione delle loro attività per l’anno pastorale appena iniziato. In un sabato soleggiato, il mare quasi addormentato, gli Esploratori formando due squadriglie insieme ai Grandi Capi, dalla chiesa madre, hanno raggiunto il porto a piedi per l’imbarco. Ciascuno come il corpo dei Marins militari, aveva sulle spalle il proprio zaino con lo stretto  necessario. Non era di poco conto l’atteggiamento dei genitori. Potete immaginare il battito del cuore, quanti pensieri in testa. Hanno raccomandato, consigliato e salutato i propri figli. Nei loro volti si leggeva un duplice sentimento di tristezza e gioia insieme. Tristi per la separazione benché provvisoria, ma gioiosi perché si rendono conto che questi ragazzi stanno crescendo, che sono capaci, nonostante l’età di fare cose meravigliose. Come i discepoli, li hanno preceduti con le macchine al porto pur di vederli ancora da lontano. Rassicurati  dai grandi Capi (Giuseppe Pavia ed Antonello Franco), e guardando che avessero varcato la linea gialla, sono tornati a casa sereni. Questi Scout sono come i nostri ambasciatori. È un pezzo della nostra zona pastorale che si distacca per rinvigorirsi. Uniamoci tutti spiritualmente a questi ragazzi perché l’esperienza possa concludersi positivamente.  

Don Paul, Cpps.