Mentre proseguono la loro iniziazione alla vita cristiana attraverso la catechesi e la partecipazione alla messa domenicale, tutti i candidati al sacramento della Cresima della nostra zona pastorale si sono ritrovati Sabato pomeriggio nel Capoluogo per un momento di riflessione. Se non a scuola o per un attività sportiva ( frequentando la stessa palestra), i giovanissimi delle nostre tre parrocchie non hanno tante occasioni per vivere momenti di spiritualità insieme. Questa idea, appena proposta, è stata accolta e vissuta con grande interesse. Nonostante siano stati a scuola di mattina, la forza e la volontà di esserci, accompagnati dai rispettivi catechisti non è mancata. Hanno percorso ciò che possiamo chiamare, un cammino di conversione passo dopo passo. Tutto ha avuto inizio sul sagrato della chiesa Madre, per poi proseguirsi negli ambienti attigui al Castello. Questo incontro è stato guidato da Suor Serafina, in collaborazione con le catechiste rispettive delle tre parrocchie. La tematica, benché legata la sacramento della Cresima, era ispirata sulla vita di una testimone: Giulia Gabrieli. È una ragazza di 14 anni, morta di tumore il 19 Agosto 2011 dopo due anni di malattia. Va ricordato che prima di ammalarsi, questa ragazzina è stata colpita dall’omelia che si era tenuta durante la celebrazione nella quale ha ricevuto la Cresima ( dono dello Spirito per testimoniare Cristo). Le catechiste che guidavano l’incontro hanno spiegato ai ragazzi che la Quaresima è un cammino di conversione, dove ognuno è invitato ad impegnarsi con le buone opere. Un impegno che si è rivelato concreto con la scelta di un passo cioè un impronta tagliata sulla forma del piede posto su una finta strada tracciata per la circostanza. A questo, ha fatto seguito un altro gesto compiuto è stato l’unzione delle mani: le catechiste, dopo essersi unte le mani con gli oli profumati provenienti dalla Terra Santa, hanno tracciato un segno della croce sul palmo delle mani dei candidati. Questo gesto oggi nelle nostre liturgie crea molta perplessità persino indifferenza, dimenticando che la dicitura cristiano, è un richiamo all’unzione. Tuttavia, vi sarà sempre un fraintendimento qualora venisse a mancare un riferimento serio dell’unzione con la Storia della Salvezza. L’augurio che è stato rivolto ai ragazzi con questo gesto, è di essere persone profumate, capaci di contagiare ed inebriare con il profumo della gioia come lo è stata Giulia Gabriele. Comunque sia, speriamo che queste esperienze non siano semplici incontri tra coetanei, ma strumenti autentici per seguire Cristo nella sua passione, morte e risurrezione. 

Don Paul, Cpps